05 marzo 2023 - Seconda Settimana di Quaresima / Domenica della Samaritana
Quel pozzo a forma di croce
Juan de Flandes, Cristo e la samaritana, olio su tavola, 1500 circa, Parigi, Louvre
A volte l’evidenza si nasconde sotto l’apparenza. La donna samaritana ha appena attinto acqua dal pozzo con il secchio e la sta versando nella sua brocca, appoggiata per terra. La carrucola cigola sospesa a quel palo squadrato di legno che campeggia nel cielo, smisuratamente alto e da cui pendono i due capi della corda, quello che scende e quello che sale. Eppure quella strana, sproporzionata struttura, così messa in evidenza dal pittore fiammingo, assomiglia a colpo d’occhio più a una forca che al meccanismo di funzionamento di un pozzo.
Ma poi, a ben pensarci, forse guidati dall’idea stessa di patibolo, quel palo suggerisce la forma di una croce, vista in prospettiva, e con il braccio destro mancante. Sotto quella croce, come sul Calvario, un uomo e una donna. Rispetto al racconto evangelico una variante, Gesù è al posto di Giovanni e la samaritana è al posto di Maria Maddalena che si china sotto la croce per adorare (in questo caso per servire) Gesù. Identico comunque è il destino delle due donne: attingere alla fonte della vita, ricevere il perdono, trovare in Gesù quell’amore vero che il loro cuore, da sempre e invano ha cercato.
Quella croce, piantata nel cuore della terra, cava dal profondo terreno un’acqua che zampilla per la vita eterna. Quel legno verticale della croce richiama, secondo il pensiero dei Padri della Chiesa, la scala del sogno di Giacobbe che proprio quel pozzo aveva scavato qui a Sicar, e possiamo immaginarne gli invisibili gradini percorsi dagli angeli che salgono e portano lassù, nell’azzurro sfumato del cielo.