12 maggio 2020
Cara Silvia, Insciallah!
Cara Silvia, ti hanno imposto di esibire al tuo ritorno e sotto i riflettori mediatici dell’aeroporto di Ciampino quel velo verde acqua da ospedale psichiatrico che nulla ha a che vedere con i multicolori veli islamici che le donne somale portavano fiere, prima che Al Shabaab imponesse loro la camicia forzata (verde acqua) dell’integralismo jiadista. Ti hanno imposto quel velo perché tu diventassi una donna-manifesto di quelle stesse forze terroristiche che ti hanno rapita. E l’idea di farti ostentare la tua conversione, vera o presunta, davanti alle telecamere è stata terribile: avvolta in quel velo sembravi dire ai tuoi liberatori: l’Islam è meglio della fede di questo Paese in cui torno, l’Italia, che mi ha liberata dall’Islam. Ma perché te ne torni – scusa il mio ardire – se hai sposato quell’Islam e te ne adorni, uscendo dall’aero, come una turista dopo un viaggio esotico? Che bisogno c’era di intelligence italo-turchi e di quattro milioni di euro per sentirti dire – vestita con i colori del peggior Islam, quello che gli stessi islamici aborrono – che Islam è meglio.
Ma noi tutti italiani ti vogliamo bene, Silvia Romano, qualunque sia la tua fede. Bentornata dunque! Siamo il Paese della libertà. Nessuna polemica dunque, ma solo la ricerca di una verità che la tua icona e le tue parole messe insieme mi hanno provocato a fare. Come forse sai nella cultura Ortodossa (te la consiglio, se il Cattolicesimo non ti va più) l’icona è “vera icona” solo se ha la scritta sopra che la identifica. Ora tu, a Ciampino, sei stata un’icona autentica e perfetta dell’Islam perché all’Immagine (verde acqua) hai unito la Parola: “mi sono convertita”. Non lo sapevi ma adesso lo sai, le leggi della comunicazione sono importanti. Davanti alla tua “icona-che-parla” ci siamo chiesti: cosa succede? Forse che un detenuto appena liberato ostenta per le strade della sua città la maglietta del penitenziario dove è stato rinchiuso? Forse che a te Silvia Romano hanno dato il permesso di libera uscita in cambio di diventare quell’icona di madonna straniera?
Sotto quel velo però esce il tuo volto giovanile Silvia, quel sorriso, quel desiderio di libertà, quell’ansia di felicità dei tuoi 24 anni. Hai diritto a un’altra libertà che i tuoi genitori e noi italiani ti sapremo dare. E forse potrai confrontare quel Corano che ti ha sedotta con il Vangelo che avrai imparato da bambina nella bellissima parrocchia milanese di Santa Maria Bianca di Casoretto, antico monastero benedettino. Nell’altare laterale, sul muro, troverai un affresco di Pinturicchio con una Madonna che adora il Bambino. Nell’Islam le immagini sono proibite. Dovrai pregare davanti a muri spogli. Approfondirai, studierai, farai confronti, sempre utili alla tua età, nelle più libere comunità islamiche italiane. Siamo nel Paese della libertà anche se oggi il Codivirus ci ha chiuso le porte del culto. Quindi benvenuta Silvia. Insciallah.