Lama di luce che acceca
Atti 21,40b-22,22 / Ebrei 7,17-26 / Giovanni 16, 12-22
(sesta di Pasqua)
Come quando le foglie del fico
Macchiano con le loro ombre la pietra
Assolata dei gradini
Come quando le nubi grandiose distendono
Le loro vele e abbuiano i fianchi
Verdi delle montagne
Così nel tuo cuore stanco
Hai sentito in un soffio una Voce – ancora
Un poco mi vedrete un poco ancora
E poi non mi vedrete più
Paolo – in piedi sui gradini
Tra le vie di Gerusalemme
O sotto il fico sulla via di Damasco
Raccontaci cosa hai incontrato
Quale lama di luce ti ha trafitto gli occhi
Scuri di ebreo – occhi di profeta
Quale voce come lama di ferro
Ti ha penetrato il cuore
Come rondine che pigola
La tua anima sorpresa sulla via di Damasco
La tua anima vola verso un uomo di nome Anania
Ti ha chiamato – ti ha fatto rialzare
Ti ha ridato la vista – ti ha fatto camminare
Quale brivido hai provato lungo la schiena
Cadendo da cavallo – diventando
Da persecutore perseguitato
Perseguitato da quel Dio che tu hai perseguitato
Nei Suoi figli fino a morte?
Ora ritto sui gradini della Città Santa
Ti difendi dalle accuse e racconti la tua storia
Le nubi fuggono veloci davanti a te
E il Vento scuote le foglie del fico
Tu rabbino ora Lo dovrai inseguire per terra e per mare
Spirito veloce e misterioso che conduce
I tuoi passi verso quella Voce che ti ripete nell’estasi
Ancora un poco e mi vedrai
Un poco ancora e non mi vedrai più
Un poco ancora e piangerai
Mi rivedrai infine e il tuo cuore
Si rallegrerà dilatandosi al confine