Nona domenica del tempo ordinario
Siracide 18,1-12; Romani 8, 18-25; Matteo 6,25-33
(Corpus Domini)
Lungo la dorsale orobica camminiamo
Raccogliendo con lo sguardo
La veste dei fiori e delle piante
Che nessuno ha seminato o tessuto
Nessuno miete quassù se non il vento
Nessuno spazza il cielo se non le nuvole
I nostri passi sono cento e sono
Come i nostri anni gocce nel mare
Passa la creazione e passa la creatura
Ma senza la creatura chi canterà
Questa bellezza rinnovata
Nel girotondo di cime innevate
Alle porte di giugno una falce di misericordia
Raccoglierà le essenze verdi e il grano
Nella Tua siamo protetti – mentre laggiù
Nei nostri traffici cerchiamo
Come i pagani mondane sicurezze
Le nostre mani unisci o Dio – i nostri cuori
Cosa mangeremo? cosa berremo?
Di che ci vestiremo? – guardate fuori
Su questi pascoli in questi alpeggi
Tra Bobbio e Artavaggio scorrono altre leggi
Quassù il vento e la tormenta cantano l’Unico Signore
Il mistero inconoscibile del mondo qui si fa chiaro
Nel passo semplice del montanaro