Il cieco nato
Bianco fiore di luce
Finestra aperta sul mondo
Vetro di cattedrale – occhio
Scompone il bianco in mille colori
Al centro la navata riceve
La bianca irradiazione del cerchio solare
Inscritto è il sole Cristo luminoso volto da amare
Ma per te amico mio è notte
Tu anima persa nel buio della lontananza
Cento e cento e cento anni luce dal centro
Dal punto luminoso dei Suoi occhi radiosi
La tua lontananza amico è la mia
Siamo tutti colpevoli di non amore
Tu sei solo la mia ombra
La mia comparsa sul palcoscenico
Nero come il catrame è il tuo giaciglio
Nero come la pece il tuo sentiero
Un nastro di bitume ti conduce
Lungo la mezzeria bianca verso il mare
Che per istinto naturale cerchi il mare
Sul ciglio del mondo
Sul filo di lama fino a incontrare
Il riflesso dell’acqua
Qui sulla riva dell’infinito Lui ti ha aperto gli occhi
Prima solo il respiro della risacca
Poi il suono della Sua voce è diventato luce
Lama che penetra gli occhi e il cuore
Chi sei tu Signore ch’io possa crederti?
L’occhio ti ha aperto
Il bianco cerchio iridato che moltiplica i colori
Del cielo e li trascina a campire la terra
E tu hai visto gli uomini come alberi lungo i fossi camminare
Tra terra e cielo le braccia alzate
Nella luce abbagliante del giovane cerchio del sole
Luce che si è rivelata a Mosè
Effimera ha fatto splendere il suo volto
Luce che ha gettato a terra i discepoli sul Tabor
Candore di neve – quei loro volti luminosi ascensionali
Contro i volti bui dei farisei
Non li dimenticherò mai più
E finalmente a tu per tu il Tuo volto di rugiada
Manna sul deserto del mio io
Bianco annuncio nella casa di Nazareth
Ostia radiosa nell’Ultima cena
Luce abbagliante sotto il cappello
Tu vestito da giardiniere tra i mandorli in fiore
Tu fiorito per noi dal Legno della Croce
Tu come il fiore bianco dalla pietra del sepolcro.