In morte di mia mamma - 9 marzo 2018, camera ardente
Mani che ti hanno composta
Ti ho trovato al Mattino composta da mani straniere
Straniere ma non estranee – anzi fraterne
Mano latinoamericane di infermiere – mani avvezze al dolore
Mani brune di Sole – attraverso di esse Cristo ci ha regalato
Mamma questo Nuovo Giorno
Oggi davanti alla tua salma assaporo
Quello che il Mattino ha deposto sul tuo capo
Una polvere di vittoria – una corona sponsale
E una promessa di riposo
Quelle mani brune ti hanno consegnato
Alle bianche mani degli angeli
Che ora ti accompagnano a Cristo
E Cristo ti accompagna al Padre
Come ci insegna la nostra bella fede
Mamma sei morta ma la tua morte
Non ti ha ricoperta di pallidi zolfi*
Nè ti ha messo una testa di oscuro minotauro**
Mamma il tuo corpo disteso
Ora viaggia sereno verso il mare
Ricordo le tue ultime frasi
Pronunciate tra tubicini d’ossigeno e flebo
– Mamma come stai? Io bene e tu?
E i bambini? Vi voglio bene è stata la tua ultima parola
Ora di fronte alla tua salma
Ti faccio le stesse domande ma tu non rispondi
Pare si muovano le tue labbra ma mi illudo
Una fascia ti chiude l’ovale del volto – trattiene i capelli
Pure una ciocca ne sfugge – ti restituisce uno sguardo di fanciulla
Incorniciato da un foulard stellato.
*Federico Garcia Lorca, Lamento per la morte di Ignazio
**ibidem