“Terribile aprile” di Eliot (e nostro)
Seimila se ne vanno
Nel buio dei camion
Senza la luce
Della Divina Liturgia
Che accompagna alla grande
Luce di Pasqua
Per loro ci sarà pace
Agnelli innocenti
In questo terribile aprile
Che il poeta Eliot predisse
Nel 1922 quando scrisse
Aprile è il mese più crudele
Genera lillà dalla terra morta, mescola
memoria e desiderio, eccita
molli radici con uno scroscio di pioggia*
Sempre è così in questa stagione
In cui la natura rinasce
E il nostro Redentore muore
Ma – quest’anno – con Lui muoiono
Seicento uomini al giorno
E ancora ne moriranno
Come Eliot
parafrasando Dante – scrisse
Città irreale
sotto la nebbia bruna di un’alba d’inverno
una folla scorreva su London Bridge, così tanti
ch’io non avrei mai creduto che morte
tanta ne avesse disfatta**
Ritorna l’inverno in aprile
Davvero è il più crudele dei mesi
La santità delle piante è come la neve
E il buio c’inghiotte
Per questo aspettiamo la Pasqua
Qualche cosa accadrà
Qualcuno uscirà dalla terra per dire
A ciascuno il suo nome
A fior di labbra
*T.S. Eliot, La terra desolata, I 1-4
** idem I 60-63