Famiglia Cristiana n° 07 - febbraio 2012
LA CRISI NON RISPARMIA NEPPURE LA MADONNINA
Una mostra ne racconta la storia e prova a sostenere i restauri che vanno a rilento per i fondi che mancano.
Ogni giorno la Madonnina dorata è là, a quota 108,50 metri, a dominare e proteggere Milano dalla cima della guglia maggiore, che da ormai quasi due anni è impacchettata da un dedalo di tubi e impalcature per i restauri. Sotto, la metropoli corre e si affretta: si prepara alla visita del Papa del 2 e 3 giugno prossimo (settimo incontro internazionale delle famiglie) e all'Expo del 2015. I soldi per continuare i lavori però faticano ad arrivare. Il professor Angelo Caloia, direttore della Veneranda fabbrica del Duomo, sottolinea come dei nove milioni di euro necessari per i restauri ne sono stati raccolti solo un terzo. Se non arriverà dalle istituzioni la seconda tranche prevista si rischia di dover smontare la struttura che grava sul Duomo.
Per sensibilizzare i cittadini e raccogliere fondi è stata allestita all'interno della cattedrale, nella navata destra, una mostra dal titolo: "La Madonnina. Origine e storia di un simbolo". Solo pochi pezzi ma altamente simbolici. Innanzitutto il busto a grandezza naturale della Vergine Assunta scolpito in legno di noce nel 1770 dell'intagliatore Giuseppe Antignati. La scultura servì a dare forma al volto della Madonnina che insieme all'intera figura fu poi ricoperta da 33 lastre di rame dorate che costituiscono, per così dire, il guscio visibile della statua alta oltre quattro metri. Sotto le arcate del Duomo è esposta anche la primitiva alabarda con funzione di parafulmine, bucata nel 1967 da una scarica elettrica che danneggiò anche la statua.
Il terzo pezzo esposto è la primitiva intelaiatura in ferro che dall'interno reggeva la statua (oggi la nuova intelaiatura è in acciaio). Infine è esposto il calco in gesso con lo stemma quattrocentesco della Veneranda fabbrica del Duomo: rappresenta Maria che protegge sotto il suo grande manto aperto il Duomo a lei dedicato. Completano la mostra fotografie in bianco e nero del Duomo realizzate dal fotografo Gabriele Basilico.
E IL MUSEO RIAPRE PER IL PAPA
La situazione è altrettanto difficile per la prevista riapertura del Museo del Duomo, chiuso per restauri dal 2005 e che, come afferma il dottor Gianni Baratta, responsabile dell'ufficio comunicazioni della Veneranda fabbrica, rappresenta sei secoli di storia non solo religiosa ma anche civile di Milano. Occorrono 10-11 milioni di euro di cui Regione, Comune e Provincia hanno onorato solo la prima tranche; oggi la Veneranda fabbrica è in attesa della seconda prevista in due milioni e mezzo di euro. Ci sarà comunque un'apertura straordinaria del Museo a giugno in cui il Tesoro, proveniente dal Duomo, sarà visibile in occasione dell'incontro di Benedetto XVI con le famiglie.Secondo la tabella di marcia il Museo, nel nuovissimo allestimento progettato dall'architetto Guido Canali, dovrebbe riaprire definitivamente a fine anno. Fondi permettendo. Intanto si va avanti con quello spirito di fiducia nella Provvidenza che è nel Dna del popolo milanese.
DOMINA MILANO PER LEGGE
La tradizione milanese, trasformata negli anni Venti in legge comunale, vuole che in città nessun edifico sia più alto della Madonnina del Duomo che si trova a 108,50 metri di altezza; così, quando all'inizio degli anni Sessanta fu realizzato il grattacielo Pirelli, si provvide subito a posizionare a quota 127,40 metri una copia della Madonnina. Analogamente l'anno scorso, sul nuovo palazzo
della Regione, a quota 161 metri è stata posizionata un'altra copia della Madonnina che continua e continuerà a proteggere dall'alto la città di Milano.