Famiglia Cristiana n° 13 - marzo 2009
LA SPADA E IL LATTE: IMMAGINI D'ARTE, DALLA MADONNA GUERRIERA ALLA MADRE CHE ALLATTA
IL CHIRURGO E MARIA
Il professor Tommaso Claudio Mineo racconta, attraverso oltre 300 immagini raccolte nei suoi viaggi, la storia della sua vita. Che è tutta un piccolo-grande miracolo.
L'allattamento è il primo, essenziale gesto che consente a un neonato di nutrirsi e continuare a vivere. Attraverso il latte materno gli anticorpi passano dalla madre al figlio e nello stesso tempo la donna è stimolata a produrre quegli ormoni che le ridaranno equilibrio dopo il parto. Attraverso l'allattamento si stabilisce così un misterioso scambio, un legame assoluto tra madre e figlio. Fu così anche per Gesù, vero uomo; e per Maria, sua vera madre.
Non poteva dunque che venire da un medico l'idea di raccogliere in un elegante volume in due tomi - La spada e il latte (il cui ricavato andrà alle missioni) - oltre 300 immagini di Maria nell'atto di porgere il seno a Gesù. Trecento immagini dal mondo dell'arte, diverse e spesso inedite, raccolte dal professor Tommaso Claudio Mineo (ordinario di chirurgia toracica all'università Tor Vergata di Roma) nei suoi numerosi viaggi in Italia e all'estero.
Sfogliare le pagine di quest'opera è un po' come entrare nel reparto maternità del Paradiso: Maria porge il seno al Bambino che lo succhia avidamente; oppure gira la testa verso di noi, curioso come tutti i bambini.
Il professor Mineo, 65 anni, siciliano, testimonia attraverso questo libro la sua grande devozione mariana, nata nell'infanzia da un'immagine di apparente segno opposto: quella della Madonna delle Milizie di Scicli (Ragusa), la Vergine regina e guerriera che secondo la tradizione intervenne miracolosamente nella lotta tra i principi cristiani e saraceni.
Racconta Mineo: "Da bambino, ogni anno, con i miei genitori tornavo a Scicli, il nostro paese d'origine, per assistere alla processione della Madonna delle Milizie, che si svolge il 30 maggio. Ricordo la grande statua di Maria, con spada e corona, sopra uno splendido cavallo bianco".
Quella visione di Maria vittoriosa si impresse nella mente del piccolo Tommaso come un segno di bellezza, fiducia, protezione: "Quell'immagine colpì la mia fantasia e non la lasciò più. Non si tratta solo di una Madonna guerriera, soprattutto rappresenta Colei che vince con la spada della parola di Dio e della giustizia. La lama non è sporca di sangue ma indica Gesù, squarcia il cielo e ci dischiude le porte del Paradiso".
Un libro che è quasi un ex voto
Il professor Mineo ha vissuto tutta la vita sotto il segno di Maria. Questo libro rappresenta per lui, affetto fin da giovane da una rara malattia del sangue, una sorta di ex voto per tutte le volte che Maria lo ha salvato. L'ultima volta da una grave emorragia.
Poi c'è la riconoscenza per il mondo degli affetti familiari: "Oggi è un dono raro, soprattutto nel mio ambiente, quello di avere una famiglia unita. Quando faccio gli esami leggo subito negli occhi dei miei studenti se hanno alle spalle una situazione difficile, per esempio la sofferenza per la separazione dei genitori".
Anche in tema di difesa della vita il professor Mineo ha giocato la sua fede. Trovò il suo nome in una lista di colleghi favorevoli all'aborto e scrisse una lettera di protesta: "Mi sono laureato per dare la vita e non per toglierla".
Le immagini pubblicate nel libro La spada e il latte (edizioni san Giorgio) sono tutte accompagnate da una preghiera o da una frase tratta da autori antichi e moderni. Dell'allattamento di Maria e del suo significato teologico si sono occupati infatti non solo gli artisti ma anche molti autori cristiani. Il libro raccoglie citazioni da Origene, Agostino, Prudenzio, Jacopone da Todi, Vittoria Colonna, Ildegarda da Bingen; e, tra i moderni, dal poeta Biagio Marin (1891-1985) e dal filosofo Jean Paul Sartre (1905-1980); per concludere con un brano di Benedetto XVI dall'enciclica Spe Salvi che indica Maria come "stella della speranza"".
Sfogliare questo libro è un piacere. Le immagini si alternano alle immagini, le forme e i colori si richiamano pagina dopo pagina. Sul volto di Maria si avvicendano sentimenti di timore, riserbo, tenerezza, alterigia, stupore, signorile distacco, trasporto, sensualità. Se nelle rigide icone bizantine le mammelle stilizzate sembrano imbuti o protesi del tutto innaturali, le Madonne rinascimentali allattano con una spontaneità che le fa sembrare vive, in carne e ossa.
Tra le immagini più curiose la Madonna delle Grazie di san Giovanni Rotondo (scuola pugliese della metà del secolo XIV), in cui il Bambino mostra orgoglioso i due seni scoperti della Madre. Ma la prediletta dal professor Mineo è una statua lignea policroma trovata quasi per scommessa nella chiesa francese di Notre Dame di Betharram, vicino a Lourdes.
Nessuno dei suoi amici avrebbe creduto che anche lì, nella patria delle "Madonnine di Lourdes" prodotte in serie, il professore avrebbe trovato un'antica e rara Madonna che allatta.