Famiglia Cristiana n° 17 - aprile 2013

IL VANGELO NEI MOSAICI DI SAN MARCO

La parola fatta oro

La splendida iconografia della basilica veneziana viene esaltata in un prezioso volume voluto dal patriarca Francesco Moraglia.

«Figlio mio». Così Pietro chiama Marco, autore del Vangelo più antico e quindi primo ideatore di questo “format” (diremmo oggi con linguaggio televisivo) che ha conquistato il mondo: la Buona Novella. Marco non conobbe Gesù e ricevette la narrazione della sua vita, morte e risurrezione direttamente da Pietro, che ospitò in casa sua dopo la prigionia, come è scritto negli Atti degli Apostoli. Marco fu anche collaboratore di Paolo e Barnaba. La sua biografia si ferma a Roma, dove fu segretario e cronista di san Pietro. Da qui inizia la sua agiografia che lo vuole vescovo di Alessandria d’Egitto, dove subisce il martirio. Le sue reliquie sono conservate a Venezia nella basilica che porta il suo nome e dove, sotto il ciborio, sull’altar maggiore, esiste un ciclo completo delle sue storie nella famosa Pala d’oro.

Da questo centro ideale si sviluppa l’iconografia della basilica marciana, interamente fatta di mosaici su fondo oro che raccontano la storia della salvezza, i fatti dell’Antico e del Nuovo Testamento. Oggi un prezioso volume appena uscito – La Bibbia di San Marco a Venezia – ci presenta queste immagini straordinarie. L’iniziativa editoriale, fortemente voluta dal patriarca di Venezia Francesco Moraglia, nasce da un’idea di don Roberto Donadoni, direttore di Marcianum Press. Il grande formato favorisce la visione delle splendide foto realizzate da Sandro Vannini, che presentiamo in queste pagine. Se san Pietro è la roccia e il simbolo di san Marco è il leone alato, l’immagine che abbiamo scelto per accompagnarci in questa lettura guidata ai mosaici è quella di san Marco al tavolo di lavoro, mentre ci prepariamo a celebrare la sua festa il 25 aprile.

CRISTO TRIONFA NELLA SFERA CELESTE

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Cristo troneggia nella sfera celeste, sorretta da quattro angeli che indicano il cielo; nel secondo cerchio Maria orante tra due angeli e, in senso orario, gli apostoli Pietro, Marco, Andrea, Giuda, Simone, Filippo, Tommaso, Bartolomeo, Matteo, Giacomo, Giovanni e Paolo.

UN BATTESIMO D’ACQUA E DI FUOCO

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Il corpo di Cristo è avvolto nelle spire dell’acqua, che ha un duplice significato, di morte e salvezza. Nell’acqua guizzano le creature e le divinità marine sconfitte da Cristo. La terra, come per un terremoto, si divide in due: non è solo la depressione del Giordano, è anche il simbolo della morte di Cristo che penetra le profondità degli abissi del male e ne esce vincitore. Giovanni battezza con acqua, ma dall’alto scende un battesimo di Spirito Santo, come testimonia il raggio trinitario con la Colomba. Tre angeli si prostrano adoranti davanti al mistero.

«MAESTRO, SVEGLIATI STIAMO AFFONDANDO»

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Gesù dorme a prua sui cuscini mentre la tempesta minaccia di rovesciare la barca di Pietro che, in preda al panico, sveglia il Maestro. Il mosaicista rappresenta una seconda volta Gesù, in contemporaneità, in piedi a poppa, al posto di comando vicino al timone, mentre impone alle onde di calmarsi. Subito scende una grande bonaccia e una domanda è sospesa nei volti degli discepoli: chi è Costui a cui il mare obbedisce?

«MIO SIGNORE E MIO DIO»: TOMMASO FINALMENTE “VEDE”

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Otto giorni dopo la prima apparizione “a porte chiuse” e senza Tommaso, Gesù riappare allo stesso modo e invita il discepolo dubbioso a mettere la sua mano nel costato trafitto dalla lancia. La porta chiusa da cui Gesù è passato è raggiante come un trono di luce, a indicare il prodigio. Tommaso si china ed esclama: «Mio Signore e mio Dio!». Gli apostoli con le mani alzate testimoniano e confermano.

GIOVANNI ASCOLTA IL CUORE DI GESÙ

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Durante l’ultima cena Gesù istituisce l’Eucaristia, sacramento dell’Amore. E mentre benedice il pane Giovanni posa il capo sul suo petto, quasi volesse ascoltare i battiti del suo cuore. Il discepolo incrocia le braccia sul petto e la sua aureola sfiora quella del Maestro, che offre tutto sé stesso agli apostoli, chiamandoli amici e rivelando loro il mistero del pane tondo che ha tra le mani.

GIUDA TRADISCE GESÙ, TESTIMONE DELLA LEGGE DELL’AMORE

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È il momento drammatico della cattura di Gesù, venduto da Giuda per trenta denari. A sinistra i soldati con spade e bastoni si avvicinano. Dal gruppo si stacca Giuda che, come una serpe, si allunga per dare un bacio a Gesù. Il volto del traditore è colto di profilo per esprimere la sua ambiguità, mentre il volto di Gesù è frontale ed esprime amore e verità. A destra, farisei e capipopolo cercano di mettergli le mani addosso. In basso, a sinistra, Pietro taglia l’orecchio al servo Malco. Gesù, al centro, è il legislatore con il rotolo della nuova legge dell’Amore, obbedendo alla quale si immola per la salvezza di tutti.

L’EPILOGO DOLOROSO E SALVIFICO DELLA PASSIONE

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In cima al Golgota, Gesù crocifisso chiude gli occhi nel sonno della morte. A sinistra, Longino con la lancia apre il costato da cui escono due fiotti, rosso sangue e blu acqua, simboli dell’Eucaristia e del Battesimo. Fiotti di sangue sgorgano abbondanti dalle mani e dai piedi. A destra, il servo Stefano alza la spugna imbevuta d’aceto. Maria e Giovanni, dolenti testimoni. In basso, due soldati con la tunica di Cristo. In alto, gli angeli adorano la croce.