Famiglia Cristiana n° 24 - giugno 2012
IL GRANDE ALBERO DELLE NOTIZIE
Lavora in Malawi coniugando annuncio evangelico, promozione umana e corretta informazione. Riconoscendone il merito, il nostro Ordine dei giornalisti ha iscritto padre Gamba nei suoi elenchi.
"Le suore andavano e venivano nascondendo nelle ambulanze i pacchi con la lettera pastorale dei vescovi, ciclostilata in 16 mila copie, da leggere contemporaneamente in tutte le parrocchie e le comunità cristiane del Malawi". Le parole pacate di padre Piergiorgio Gamba, 59 anni, missionario monfortiano dalle forti radici bergamasche, fanno rivivere quello che, vent'anni fa, ha rappresentato l'inizio del cambiamento per un piccolo Paese dell'Africa subsahariana oppresso da trent'anni di dittatura. Le critiche dei vescovi al regime dittatoriale di Kamuzu Banda hanno colpito nel segno.
Qualche religioso è finito in prigione, ma alla fine la verità e il buon senso hanno prevalso e, nel giro di un paio d'anni, si è arrivati a libere elezioni.
Giornalista al servizio del Vangelo padre PierGiorgio lo è stato da sempre. Missionario monfortiano (l'ordine fondato da san Luigi Grignon de Monfort) iniziò 36 anni fa la sua missione con una vecchia macchina da scrivere e un ciclostile. La storica visita di Giovanni Paolo II nel 1989 in Malawi lo spinse a diffondere da allora in tutto il Paese i discorsi del Papa. Oggi questo intraprendente sacerdote cinquantanovenne, ancora pieno di energie, dirige con i suoi collaboratori il più grande centro multimediale del Malawi, dove lavorano 25 giornalisti e 47 tipografi.
Nella sede del Montfort Media Center di Bakila si stampano libri e riviste, ma non solo. Si producono i programmi di Lutha (Sapienza), la rete televisiva cattolica nazionale e, sulle frequenze messe a disposizione dai padri monfortiani, Radio Maria trasmette i suoi programmi che stanno particolarmente diffondendosi in molti Paesi africani.
Per tutte queste sue attività, padre Gamba ha ricevuto dall'Ordine dei giornalisti della Lombardia la tessera di giornalista professionista numero 144688. Per padre Piergiorgio è stata l'occasione per far conoscere in Italia le sue attività e chiedere gli aiuti per la sua missione, soprattutto in riferimento alla formazione di professionisti sul luogo. Redattori, operatori televisivi, esperti di Internet per un Paese che cresce e una missione che ha urgenza di far conoscere la buona novella.
"Informarsi, discutere, dialogare, raccontare, diffondere notizie è un'attività molto amata dal popolo africano", afferma il missionario. "Stampa e televisione ci hanno radicato nella vita della gente, sono diventati strumenti di pace e di dialogo. Pensate che al centro di ogni villaggio africano c'è sempre un grande albero sotto cui il capo villaggio si siede ad ascoltare a lungo le voci del suo popolo prima di prendere la parola. Il dialogo e l'ascolto sono nel dna del popolo africano".
Un altro aspetto che caratterizza la vita di questo popolo è la religiosità, che fa da collante sociale e che non ha subìto, come in Europa, la devastante frattura tra fede e vita. Tutto ciò s'è rivelato decisivo in un Paese in cui la voce dei vescovi cattolici, ma anche luterani o presbiteriani, è stimata, ascoltata e sentita come vicina.
In Malawi la religione non è motivo di divisione. Neppure tra musulmani e cattolici. Si pensi che il primo presidente è stato Bakili Mulusi, di religione musulmana ma molto vicino alla Chiesa cattolica per aver studiato in un collegio missionario. è stato un buon presidente, a differenza del suo successore Bingu wa Mutharika che, pur cattolico, non ha avuto la stima dei vescovi che in Malawi rappresentano un'ascoltata autorità morale. A Mutharika, mancato di recente, è succeduta Joyce Banda, 61 anni, capo del partito d'opposizione e oggi la seconda donna ad essere nominata presidente di uno Stato africano.
Un altro aspetto interessante della cultura locale è il senso della vita comunitaria. Padre Gamba quando parla non dice mai "io" ma sempre "io e la mia tribù". Insieme a lui così abbiamo conosciuto due inseparabili amici della sua tribù: l'italiano fratel Maurizio suo instancabile segretario personale da sempre e il malawiano padre Andrei Kaufa, 43 anni, sacerdote e direttore dei palinsesti televisivi. Fratel Maurizio racconta che dà la sveglia ogni mattina al padre che spesso ha dormito poche ore per notte. Padre Andrei, dal sorriso sempre pronto, spiega che si divide tra i programmi televisivi e le riviste che sono il fiore all'occhiello del centro: il quindicinale Mywaso (Sentieri del villaggio, 6 mila copie) unico giornale in lingua locale e che si rivolge a tutti; poi il mensile The lamp (La lampada, 5 mila copie) rivista di cristianesimo, vita politica e cultura che "fa luce sugli avvenimenti del Paese"; la rivista per giovani Togheter (Insieme); e infine New Hope, (5 mila copie) la rivista che si rivolge ai carcerati. Parla naturalmente di "speranza" ed è distribuita nelle 25 prigioni di una Paese che ha una popolazione carceraria di 13 mila individui. Tra le sue varie attività padre Gamba infatti è anche Ispettore carcerario e visita regolarmente i detenuti, facendo una volta all'anno un rapporto in Parlamento.
Le riviste che escono dal centro Monfort Media alimentano la cultura del leggere in un Paese dove non c'è l'obbligo scolastico e in cui è analfabeta il 30-40 per cento della popolazione. Una rivista come Mkwaso, stampata in lingua chicherwa, viene letta dai figli ai genitori e ai nonni. Ogni copia è conservata come qualcosa di unico e prezioso. L'albero della notizie in Malawi è vivo e verdeggia. Villaggio globale e villaggio reale si confrontano grazie a un sacerdote venuto da lontano, e che ha insegnato a dire "noi".