Famiglia Cristiana n° 25 - giugno 2009
AI MUSEI VATICANI UNA GRANDE MOSTRA DAL 26 GIUGNO AL 27 SETTEMBRE
ESISTE IL VERO VOLTO DI PAOLO?
La debolezza fisica e la forza interiore. L'arte lo rappresenta sempre a fianco di Pietro.
Due chiacchiere con Umberto Utro, curatore della mostra, ci offrono l'occasione di scoprire, dietro le quinte dell'esposizione, particolari inediti e curiosi.
- Cosa conosciamo dell'aspetto fisico e del carattere di Paolo?
"Nella Seconda lettera ai Corinzi, al capitolo 10, Paolo riporta una frase che circola su di lui nella città di Corinto: "Le lettere sono severe e forti, ma l'aspetto del corpo è debole e la voce dimessa". Questo contrasto tra la debolezza fisica e la forza spirituale riemerge nel ritratto delineato negli Atti apocrifi di Paolo e Tecla: "Era un uomo di bassa statura, la testa calva, le gambe arcuate, il corpo ben formato, le sopracciglia congiunte, il naso alquanto sporgente, ma pieno di amabilità. Talora, infatti, aveva le sembianze di un uomo, talaltra il volto di un angelo"".
- Come mai i volti di Pietro e Paolo vengono spesso rappresentati uno di fronte all'altro?
"Il parallelo con la devozione di Pietro, insieme al quale la primitiva comunità ecclesiale romana venera Paolo, sentendosi generata dal sangue della loro comune testimonianza, determina il sorgere delle prime icone dei due apostoli. La più fortunata è quella nota come Concordia degli apostoli, riferimento alla speculare integrazione del pensiero delle due comunità che da essi si sentono rappresentate: la Chiesa che viene dal mondo pagano e quella che viene dal mondo ebraico".
- E l'immagine di Pietro e Paolo in piedi a destra e a sinistra di Cristo?
"Questo schema deriva probabilmente dal cerimoniale imperiale, dove il Salvatore tra gli apostoli richiama l'immagine dell'imperatore tra i dignitari di corte. Lo ritroviamo in scene auliche dell'arte cristiana a partire dal IV secolo, come la consegna della Legge promulgata da Cristo, nuovo Mosè. In altre immagini, lo schema si amplifica e comprende il numero completo degli apostoli, nel cui collegio Paolo ha sostituito Mattia, succeduto a Giuda, come raccontano gli Atti degli Apostoli".
- Qual è il messaggio più attuale di questa mostra?
"Un messaggio ecumenico: tutte le confessioni si possono riconoscere nell'arte paleocristiana che, essendo alle origini della Chiesa, è essenzialmente biblica, facile da accettare anche da protestanti e ortodossi. L'iniziativa di offrire, in collaborazione con la Società biblica italiana, in omaggio ai visitatori una copia degli Atti degli Apostoli nella traduzione interconfessionale è un segno concreto di questo spirito".