Famiglia Cristiana n° 26 - giugno 2011
PAUL KLEE, L'ARTE DI TORNARE BAMBINI
Per tutta la vita il maestro di Berna inseguì la freschezza dello spirito infantile, una creatività senza filtri estetici.
Non c'è niente di più anti-letterario dell'opera artistica di Paul Klee (1879-1940), pittore svizzero nativo di Berna, attratto nel suo percorso artistico - ed è questo il tema della mostra - dalla musicalità del colore e del segno infantile. Le 120 opere esposte raccolte sotto il titolo Eiapopeia, cioè ninna nanna, ci presentano, è bene dirlo, un Klee meno godibile dal punto di vista estetico, e per questo consigliamo di conoscere meglio il grande maestro bernese attraverso qualche buon libro che raccolga le sue opere più belle e famose. Tenendo conto però, a onor del vero, che fu lo stesso Klee a scrivere: "I signori critici dicono spesso che i miei quadri somigliano agli scarabocchi dei bambini. Potesse essere davvero così!
I quadri che mio figlio Felix ha dipinto sono migliori dei miei. Vorrei essere come appena nato, ignorare i poeti e le mode, essere quasi primitivo". L'esposizione aostana inizia con uno schizzo a matita e carboncino realizzato da Klee all'età di quattro anni e intitolato Bambin Gesù e termina con una composizione realizzata dall'artista nel 1940, anno della sua morte, e intitolata Uomo e albero. Il confronto abbraccia l'arco di tempo di una vita eppure le due opere, a ben guardare, si assomigliano: qui è disegnato un bambino di profilo che tende la braccia verso una casa quasi volesse abbracciarla; là un uomo tutt'occhi, rotondo come un pulcino in bilico su due gambette filiformi, allunga le braccia verso un albero che ha davanti a sé. La posizione e il movimento del soggetto protagonista dei due disegni ci fa pensare che in ambedue i casi l'artista abbia voluto, più o meno coscientemente, rappresentare sé stesso. Il suo spirito risulta immutato negli anni e viene espresso senza filtri estetici o letterari.
Paul Klee, il grande artista che aveva aderito al movimento astratto e razionalista della Bahuaus (1920) e poi al Cavaliere azzurro, fondato dall'amico pittore Vasilij Kandinskij, ritrova alla fine della sua vita quella freschezza del segno creativo che aveva inseguito da quando, all'età di 22 anni, scoprì i suoi primi disegni infantili; freschezza che ritrovò, giovane padre, negli scarabocchi del figlio Felix per cui realizzò una serie di marionette esposte all'interno della mostra di Aosta.
Eiapopeia. L'infanzia nell'opera di Paul Klee
Aosta, Museo archeologico regionale, dal 26 giugno fino all'11 settembre. Catalogo Mazzotta.
Info: tel. 0165/275902, www.regione.vda.it