Famiglia Cristiana n° 27 - luglio 2010

SPECIALE MOSTRE

PIETRO E MARCO, VIAGGIO IN ORIENTE

Illuminati dallo sguardo dei due grandi apostoli, pietra e leone della cristianità, possiamo seguirne le orme nella fondazione delle prime comunità.

Gli sguardi affascinanti e stupiti delle icone russe, le loro arcaiche forme, i loro preziosi colori, freschi di restauro, ci raccontano san Pietro e san Marco, il capo degli apostoli e il suo discepolo, divenuti comprimari in quello che fu lo sforzo di evangelizzazione della primitiva comunità cristiana verso Oriente.
Pietro e Marco. La pietra e il leone. Il roccioso e impulsivo pescatore di Galilea e Marco che Pietro chiama affettuosamente "figlio mio"; Marco che seguì il capo degli apostoli nei suoi viaggi missionari fino a Roma e che raccolse dalla sua voce notizie sulla vita di Gesù per scrivere il suo Vangelo, nato sotto il segno del leone alato, emblema di Venezia, la Serenissima. Questa piccola, ma interessante mostra vicentina nata da uno studio più ampio sul tema San Pietro e san Marco. Arte e iconografia in area adriatica (di Letizia Caselli, Gangemi editore) si inserisce nella serie annuale delle mostre su Oriente-Occidente.

E Palazzo Leone Montanari, che la ospita, offre al visitatore la più vasta collezione di icone russe presente in Europa. La seconda sede dove prosegue la mostra su Pietro e Marco è il Museo diocesano di Vicenza con alcune Bibbie del secolo XVI-XVII e tre antifonari del secolo XIV, provenienti dalla Biblioteca del seminario: visibili frontespizi di evangeliari con incisioni riguardanti san Marco e miniature e capolettera miniati con storie di san Pietro. San Marco evangelista compare sia da solo sia con gli altri evangelisti, come nelle grandi Porte regali della collezione di Palazzo Montanari; o come nell'icona del Roveto ardente, immagine biblica in cui i Padri hanno voluto vedere una metafora di Maria che porta Gesù e che il pittore ha visualizzato come una grande stella con la Vergine al centro, circondata dagli angeli che governano le potenze celesti (il fuoco, la neve, la pioggia, il sole, il vento e le stelle).

Nell'iconografia russa, diversamente che in quella occidentale, Pietro non appare nel suo ruolo ufficiale di "pontefice", in cattedra o con le chiavi, ma piuttosto in azione, come negli episodi narrati proprio nel Vangelo di Marco (l'evangelista cita Pietro ben 25 volte) e che rivelano la sua umanità: nella tempesta sul lago di Tiberiade, nella trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor, nella lavanda dei piedi, nell'orto degli ulivi. Alla fine del percorso gli occhi di Marco e di Pietro si saranno fissati indelebilmente nella nostra memoria e sarà come se anche noi, attraverso quegli occhi, avessimo in qualche modo risalito il flusso della storia, camminato con loro nelle strade polverose del mondo a fondare chiese e comunità cristiane. Anzi, addirittura patriarcati, come quello che Pietro impiantò ad Antiochia, prima di trovare il martirio a Roma; o quello di Alessandria d'Egitto, città dove Marco subì il martirio sotto Nerone, nell'anno 68. Sepolto ad Alessandria, nell'828 il corpo di Marco venne portato a Venezia, nella grande basilica a lui dedicata, che conserva sotto le sue cupole gonfie d'aria, insieme al suo corpo, il sogno di una sola cristianità unita d'Occidente e d'Oriente, così come il leone alato con il libro e la spada sventolò vittorioso per secoli sull'Adriatico.

La pietra e il leone
San Pietro e san Marco nell'Oriente cristiano

Vicenza, Gallerie di Palazzo Leone Montanari,
fino al 10 ottobre. Catalogo Terra Ferma. Tel. 800/578875
www.palazzoleone montanari.com

I santi Pietro e Marco nelle Scritture
Vicenza, Museo diocesano,
fino al 10 ottobre. Tel. 0444/22.64.00
www.museodiocesanovicenza.it