Famiglia Cristiana n° 27 - giugno 2012

PENNELLATE COME FOTOGRAFIE

A Tortona è nato uno spazio permanente dedicato al divisionismo, un movimento che non ha nulla da invidiare all'impressionismo.

La grande stagione del divisionismo italiano, che non ha nulla da invidiare all'impressionismo e al puntinismo francese (cui direttamente il nostro divisionismo si collega per la tecnica di accostare colori puri tra loro a piccoli tratti, filamenti anziché puntini come fanno i francesi), ha oggi un suo spazio espositivo permanente. La sede è la Pinacoteca della Fondazione Cassa di risparmio di Tortona, poco lontano da Volpedo, il paese che ha dato i natali a uno dei protagonisti di quegli anni e di quella pittura: Giuseppe Pellizza (1868-1906). Intorno a questo artista, che tutti ricordano per il famoso quadro-manifesto Quarto Stato, si condensa la via dell'impegno sociale che la pittura italiana prende in quegli anni. Ma Pellizza da Volpedo è attento anche all'esperienza religiosa, che affronta in chiave sia intimista che sociale, rappresentando il "popolo della fede" in bellissime processioni.

L'utilizzo della tecnica divisionista accomuna Pellizza a Emilio Longoni, Carlo Fornara, Gaetano Previati, Angelo Morbelli e altri artisti che troviamo esposti a Tortona in un percorso cronologico che, partendo dall'esperienza della scapigliatura (metà Ottocento), giunge al simbolismo di Giovanni Segantini e al futurismo di Giacomo Balla, grandi artisti che mettono la pennellata divisionista al servizio delle varie tendenze culturali, fino alle avanguardie del primo Novecento.

Nella Raccolta del fieno di Giovanni Segantini rivive l'energia morale dei contadini del francese Jean Francosis Millet, il famoso autore di una delle icone in più note dell'Ottocento francese, l'Angelus; Il seminatore di Carlo Fornara richiama invece modo evidente il "Seminatore" di Vincent Van Gogh. Ma la distanza dalla pittura francese si misura a Tortona nel modo classico in cui i divisionisti costruiscono e strutturano la figura umana, a piccoli tocchi di colore filamentoso, una adesione alla realtà che è tipica della scuola lombarda e che deriva dalla grande lezione del '500-'600, da Lotto a Caravaggio.

A volte questi artisti si mettono in concorrenza con la nascente arte fotografica, realizzando vere e proprie fotocronache come nel Ritorno dei naufraghi al paese dello stesso Pellizza da Volpedo che "fotografa" un fatto vero accaduto; mentre nello splendido, profondo e penetrante Ritratto di Giovanni Cantù Pelizza ci mette a contatto con volti veri e "vissuti" che, silenziosi, dalle pareti della mostra tortonese, ci interrogano sul senso del tempo e della vita che passa.

Tortona, Pinacoteca Fondazione
Cassa di risparmio di Tortona.
Catalogo Skira.
Info: tel. 0131/82.29.65;
www.fondazionetortona.it