Famiglia Cristiana n° 28 - luglio 2011

L'Unesco dichiara Patrimonio dell'umanità sette siti archeologici italiani dove il cristianesimo ha incontrato e fecondato la ruvida bellezza dell'arte barbarica.

LONGOBARDI DAL FRIULI AL GARGANO

Il percorso che oggi l'Unesco inaugura sotto il titolo I Longobardi in Italia, i luoghi del potere (568-774 d.C.) promuove come Patrimonio mondiale dell'umanità sette siti "seriali", cioè collegati tra loro, portando a 47 i siti del nostro Paese che possono vantare questo titolo. La civiltà longobarda, a contatto con il cristianesimo (la conversione fu a opera della regina Teodolinda e di papa Gregorio Magno) è fiorita in opere di notevole bellezza artistica, contribuendo a fondare, prima dei Franchi e dopo i Bizantini, le basi di quell'Europa dei popoli e delle nazioni di cui oggi riscopriamo le radici.

E lo facciamo proprio a partire dal tempietto di Cividale del Friuli (oggi oratorio inglobato nella chiesa di Santa Maria della Valle) con i suoi straordinari stucchi ad altorilievi con sei figure di sante. Cividale fu la porta di accesso all'Italia dei Longobardi che, guidati da Albonio, conquistarono Vicenza, Verona e poi Brescia. E proprio a Brescia i resti del monastero di Santa Giulia, con il suo suggestivo coro delle monache e la sottostante chiesa di San Salvatore, costituiscono la seconda tappa del nostro viaggio; qui, sotto la volta affrescata di blu e punteggiata di stelle di Santa Maria in Solario possiamo ammirare la grande croce gemmata di re Desiderio, l'ultimo re longobardo, che fu sconfitto da Carlo Magno. Sempre qui, tra le mura del convento delle monache di Santa Giulia, Alessandro Manzoni fa morire la regina Ermengarda, figlia di Desiderio, ripudiata da Carlo Magno.

Da Brescia verso ovest i Longobardi completano la conquista del territorio che verrà chiamato Langobardia Major. E a Castelseprio, in provincia di Varese, la terza tappa del percorso ci invita a soffermarci tra le rovine dell'antico castrum longobardo e poi, oltre le mura, nella suggestiva ombra di Santa Maria Foris Portas, dove si nasconde uno dei più antichi cicli di affreschi sull'Infanzia di Maria con episodi tratti dai Vangeli apocrifi.

Da Castelseprio, dopo aver conquistata Pavia (capitale del regno longobardo ingiustamente trascurata dalla selezione Unesco insieme con Monza, città della regina Teodolinda e della Corona Ferrea), Albonio si spinse a sud per fondare la Langobardia Minor, con i ducati di Spoleto e Benevento. Qui, nella verde Umbria, in provincia di Perugia, a un chilometro dalle splendide fonti del Clitunno, si specchia nelle acque del medesimo fiume l'elegante colonnato romano del tempietto di Campello sul Clitunno, sacello cristiano dedicato a san Salvatore con iscrizioni altomedievali e una croce.

Nella città di Spoleto una bella Basilica a tre navate dedicata anch'essa a san Salvatore costituisce la quinta tappa del nostro viaggio. In Campania, a Benevento, la sesta tappa tocca il complesso a pianta centrale della chiesa di Santa Sofia. In Puglia, nel Gargano, il nostro viaggio alla scoperta dei siti longobardi finisce in uno dei luoghi più antichi e suggestivi della cristianità: il santuario di san Michele Arcangelo.