Famiglia Cristiana Web - settembre 2011
IL WOJTYLA DI SARTINI PER CRACOVIA
Il grande artista piacentino si è misurato con il sacro e il profano. Ora la sua preziosa pala d'altare con Giovanni Paolo II è esposta a Piacenza prima di partire per Cracovia.
Figurativo fino all'iperrealismo eppure visionario come deve essere un artista vero, Ulisse Sartini è un grande ritrattista che ha saputo tenere mantenere vivo e attuale il fascino di un'arte e di una tecnica che appartengono alla grande tradizione rinascimentale italiana.
Nato a Piacenza sessantotto anni fa, Sartini ha fermato nelle sue grandi tele personalità famose ma ha anche affrontato personaggi della storia sacra cui ha saputo dare il volto di uomini e donne del nostro tempo. Sartini si è misurato con il sacro e con il profano, con la fede cristiana e con i grandi miti del passato. Come un cronista davanti all'intervistato Sartini sa cogliere il dettaglio, fedele fin nei minimi particolari alla realtà, tanto da superarla in uno stile che potremmo definire iperrealista. è suo il ritratto di Mario del Monaco e di Maria Callas, di un intenso Pier Paolo Pasolini e di un esuberante Luciano Pavarotti, di Bianca di Savoia e del cardinale Agostino Casaroli.
Sartini ha anche immortalato nel 1992 un maturo e pensoso Giovanni Paolo II e, alla sua morte, ha disegnato il tondo di Benedetto XVI che, tradotto in mosaico, continua la serie dei ritratti di papi sulle pareti della basilica romana di san Paolo fuori le Mura. Sartini si è buttato anche nella ricerca pittorica sull'origine dell'universo, individuando forme originarie circolari che egli chiama Embriocosmi, semi ed embrioni che sarebbe all'origine della forma del mondo. Una ricerca pittorica che nulla ha a che vedere con la fisica e la chimica ma è ricerca spirituale, visione di un materia incandescente e oscura che evolve tra le mani del Creatore.
A pochi giorni dalla beatificazione di papa Giovanni Paolo II il cardinale polacco Stanislaw Dziwisz ha chiamato proprio lui a Roma per commissionargli una grande pala d'altare con l'immagine di Giovanni Paolo II da destinare al nuovo santuario di Cracovia. La grande tela di 250 per 160 metri è momentaneamente esposta a Piacenza e partirà il 19 settembre per Cracovia. Karol Woityla vi appare in piedi, statuario e sorridente, in una prospettiva dal basso verso l'alto, la testa piccola, le braccia allargate, le mani in movimento a suggerire una rotazione, quasi partecipasse con la sua santità al movimento degli Embriocosmi che Sartini disegna sullo fondo, per evocare la dimensione spirituale in cui si trova il grande Papa beatificato il primo maggio scorso.
Sulla bassissima linea dell'orizzonte, a destra e a sinistra del Papa, Sartini rappresenta le cattedrali di Cracovia e di san Pietro a Roma in una luce aurorale, mentre il movimento circolare degli Embriocosmi si diffonde anche sotto i piedi del Papa che calza quei mocassini rosso scuro che ben conosciamo. Per questa pala d'altare Sartini ha usato una tela preziosa tessuta a Lucca su un telaio a mentre il grande telaio in legno d'abete su cui è tesa la stoffa è stato realizzato in una falegnameria di Milano.