Famiglia Cristiana n° 42 - ottobre 2009

A UN ANNO DALLA BEATIFICAZIONE DEI CONIUGI MARTIN

MIRACOLO IN FAMIGLIA

Adele e Walter Schilirò narrano la guarigione del piccolo Pietro grazie all'intercessione dei genitori di santa Teresa.

"Quando sono nato avevo una brutta malattia e i miei genitori hanno chiesto aiuto a Luigi e Zelia che sono andati da Gesù e gli hanno chiesto: "Guarisci Pietro?". E io sono guarito".
A guardarlo giocare nel cortile di casa, saltare in bicicletta e poi sulle ginocchia di papà, Pietro Schilirò, sette anni, è un bambino come tutti gli altri. Eppure la sua vita nasconde il miracolo di una guarigione inspiegabile per la scienza. Una guarigione da una malattia congenita avvenuta il 10 giugno del 2002, quando il piccolo Pietro aveva poco più di un mese. Guarito grazie all'intercessione dei genitori di santa Teresa del Bambino Gesù che proprio attraverso questo miracolo sono stati dichiarati beati il 19 ottobre del 2008.
Racconta papà Valter: "Fin dalla nascita il verdetto dei medici era infausto: "malformazione congenita maturativa del polmone". In pratica, i piccoli polmoni di Pietro erano inattivi: non scambiavano ossigeno con il sangue e lui era totalmente dipendente da una macchina". Prosegue mamma Adele: "La sera tra il 5 e il 6 giugno del 2002 io e mio marito siamo rincasati dall'ospedale San Gerardo di Monza in attesa del peggio, come ci avevano predetto i medici. Quella notte, però, abbiamo preso una decisione: se per i medici non c'era più niente da fare, la nostra fede ci rendeva assolutamente certi che qualsiasi cosa fosse accaduta sarebbe stata per il bene di Pietro; e anche per il nostro stesso bene".

Una novena di affidamento

"Dopo questa decisione abbiamo sperimentato il dono di una familiarità tale con Dio che ci permetteva di osare domandare l'impossibile. Senza pretenderlo. La mattina seguente abbiamo detto ai medici che la nostra speranza era nel Signore e che avremmo chiesto per Pietro il miracolo della guarigione per intercessione dei coniugi Luigi e Zelia Martin, a cui padre Antonio Sangalli, carmelitano, ci aveva chiesto di affidarci con una novena. I coniugi Martin, infatti, avevano perso quattro figli in tenera età e per questo li sentivamo particolarmente vicini".
I giorni passano e Pietro lotta per la vita. Durante la novena i genitori chiedono un segno. Mamma Adele riceve da sua sorella Paola la trascrizione di un brano tratto da una lettera di santa Teresa di Lisieux: "Quelle semplici parole di Teresa ci fecero capire che Pietro rispondeva fin da piccolo alla sua vocazione, la sua sofferenza veniva presa da Gesù e unita al valore salvifico della sua stessa sofferenza: Pietro offre fiori a Gesù che salva le anime".
"Tra il 26 e il 27 giugno nostro figlio ha una crisi respiratoria gravissima", prosegue il papà. "Bisognava aspirare ogni giorno dai suoi polmoncini con una siringa. Il 29 giugno, giorno del suo primo onomastico, i polmoni di Pietro iniziano inspiegabilmente a funzionare e dopo tre giorni sono autonomi. Il 27 luglio il bambino viene dimesso dall'ospedale di Monza".

Vivere insieme ogni cosa

Un anno dopo, il 10 giugno 2003, l'arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi dichiara pubblicamente l'autenticità del miracolo; la Consulta medica esprime il suo giudizio unanime sull'inspiegabilità scientifica della guarigione e il prefetto della Congregazione per le cause dei santi, cardinale José Saraiva Martins, il 19 ottobre 2008 a Lisieux dichiara beati i coniugi Martin.
Continua intanto l'impegno dei coniugi Schilirò nel fare conoscere l'esempio e l'intercessione di Luigi e Zelia Martin. Da coniugi a coniugi, dalla terra al cielo, nasce un'amicizia "speciale". E una missione che Walter e Adele sentono innanzitutto come coppia. Sottolinea il marito: "Aver conosciuto i Martin ci ha dato l'opportunità di rivedere la nostra vocazione matrimoniale. Pensavamo che la santità fosse un cammino che ognuno porta avanti da solo; invece abbiamo imparato che nella vita dobbiamo prenderci cura l'uno dell'altro, vivere insieme ogni cosa con pienezza".
In casa Schilirò, del resto, si tocca con mano questa gioia che dai genitori si espande ai figli. Racconta Marta, studentessa di medicina: "Veramente il Signore si occupa delle cose della terra, della vita degli uomini e quindi anche di me; quello che il Signore ha fatto a Pietro e alla nostra famiglia lo ha fatto per tutti".
Elisa, primo anno di architettura: "Sono molto affezionata a Pietro e mi sarebbe difficile immaginare la mia vita senza di lui; non è facile ma so che Pietro è l'aiuto che Gesù mi ha messo a fianco ogni giorno". E Giulio, quarta scientifico: "Davanti alla grave malattia del papà del mio migliore amico pregando per lui ho incominciato a capire che l'esperienza di fede dei miei genitori con Pietro era vera".
Da quel 9 giugno 2002 in casa Schilirò la novena ai coniugi Martin non si è mai interrotta: la recitano insieme ogni sera per le persone che, sempre più numerose, chiedono loro aiuto. "Molti ci raccontano il loro dolore e la loro fatica, e si stabilisce tra noi una familiarità impensata".
L'ultima parola è di Lorenzo, seconda media" Zelia e Luigi Martin hanno aiutato mio fratello quando stava male e per me sono importanti. Li prego per i bambini che sono malati. E per una mia maestra che ha un tumore al seno".

L'INTENSO AMORE DI LUIGI E ZELIA

"Non vedo il momento di esserti vicina, mio caro Luigi; ti amo con tutto il cuore e sento raddoppiare il mio affetto per la privazione che provo della tua presenza; mi sarebbe impossibile vivere lontano da te". Così Zelia, la mamma di santa Teresa di Lisieux, scrive a suo marito Luigi. I coniugi Martin si erano conosciuti ad Alençon: 35 anni lui, 27 lei, fu amore a prima vista e si sposarono dopo tre mesi, il 12 luglio 1858. Dalla loro unione nacquero nove figli, di cui quattro vennero a mancare in tenera età. Alla prematura morte della moglie, avvenuta il 28 agosto del 1877, papà Luigi si trasferisce con le figlie a Lisieux. Delle cinque figlie quattro entreranno nel Carmelo di Lisieux e una nelle Visitandone di Caen. Paralizzato alle gambe e amorevolmente assistito dalle figlie, Luigi Martin muore il 29 luglio del 1892.