Luoghi dell'Infinito / Avvenire - luglio/agosto 2013
CONCORDANZE
L'ostensorio fiorito di Marc Chagall
Basta un colpo di vento, una piccola fiammella e all'improvviso, nel deserto, un cespuglio di rovi si accende, arde, crepita e in poco tempo si consuma. Ecco perché Mosè, come racconta il libro dell'Esodo, mentre pascola le pecore del suocero Ietro viene attratto dall'immagine inconsueta e curiosa di un roveto che arde senza consumarsi. La suggestiva immagine biblica è ripresa dai Padri della Chiesa come segno di Maria che dà alla luce il Figlio senza consumarsi, mantenendo intatta la sua verginità. Un vero artista ispirato è anche un po' profeta. E Marc Chagall, affrontando il tema del roveto ardente, ci aiuta ad approfondire in senso eucaristico l'interpretazione cristologica che di quell'immagine ci dà nel IV secolo d. C. il poeta latino Prudenzio: "Il roveto che non si consuma anticipa il corpo che il Figlio assumerà". Le immagini d'arte, come lo stesso Chagall ha sottolineato, dicono di più delle parole e si aprono a una libertà interpretativa sorprendente. Chagall è ebreo ma conosce i segni del cristianesimo. Così il cerchio di luce che levita sopra il "suo" roveto ardente ricorda stranamente un'ostia eucaristica. Questa impressione è accentuata dalle lettere Jhavé (Colui che è) dipinte al centro del cerchio al posto delle iniziali JHS (Jesus Hominum Salvator), abitualmente impresse nella grande particola che il sacerdote consacra durante la Messa.
Il roveto di Chagall è sorvolato da un angelo verde: "L'angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco in mezzo a un roveto" (Esodo 3,2). Nell'Antico testamento – il mondo a cui l'artista ebreo è tradizionalmente legato – Dio non si rivela direttamente ma attraverso i suoi angeli. Il Signore, vedendo che Mosè si era avvicinato troppo al roveto lo ammonisce: "Non avvicinarti! Togliti i sandali dai piedi perché il luogo sul quale tu stai è una terra santa!". "La vera terra santa", sottolinea Cesario di Arles, "è il corpo di nostro Signore Gesù Cristo, per mezzo del quale tutto ciò che è celeste e terrestre viene santificato". E i sandali che Dio chiede a Mosè di togliersi rappresentano le passioni e le impurità che ci impediscono di accostarci a Lui: "Che cosa ci viene dunque comandato dal precetto di non portare i sandali? Di rinunciare alle opere morte." (Agostino, Discorso 101, 7).
"Il roveto era immagine della madre di Dio", ha scritto Giovanni Damasceno (Difesa delle immagini sacre 2,20). E come il roveto ardente rappresenta Maria (la creatura che genera il suo Creatore e brucia senza consumarsi, cioè porta Dio senza morire), così le fiamme che avvolgono il roveto-Maria rappresentano lo Spirito Santo che arde in lei dopo l'annunciazione. Chagall, dipingendo il suo "ostensorio fiorito", ci fa pensare proprio a questo Annuncio la cui luce si riflette sul volto di Mosè e irradia dalla sua fronte.