02 aprile 2023 - Domenica delle Palme / Giovanni 12,11
La casa di Betania: luce e profumo di Cristo
L'unzione di Betania
Sei giorni prima della sua Passione, Gesù con i suoi discepoli torna nella casa di Lazzaro, l’amico che una settimana prima ha risuscitato dai morti. Maria accoglie Gesù versando un prezioso unguento sui suoi piedi e asciugandoli con i suoi capelli. Giuda la rimprovera: “Perché quest'olio profumato non si è venduto per trecento denari, per poi darli ai poveri?”. Gesù interviene: “Lasciala fare, perché lo conservi per il giorno della mia sepoltura, i poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me”. Gesù è la cosa più preziosa, merita tutto da noi.
A Gesù si dà il meglio, e la casa di Betania si riempie così di un inebriante profumo di nardo, mentre una luce calda, primaverile, rischiara quel pranzo conviviale tra Gesù e i suoi amici. A tavola c’è anche Giuda, stretto tra Pietro e Giovanni, mentre a destra l’apostolo Andrea parla con Lazzaro che si trova a capotavola dal lato opposto rispetto a Gesù. Giuda, che si è risentito per quei trecento denari (che avrebbe poi voluto sottrarre di nascosto dalla cassa comune), pochi giorni dopo, per soli trenta denari (un decimo) venderà Gesù ai farisei, dimostrandosi “mercante pessimo” come canta l’inno ambrosiano del Giovedì Santo: “Giuda mercante pessimo / vende il sole alle tenebre”.
Nella casa di Betania la luce è simbolo dell’amicizia tra Gesù, Lazzaro e le sue due sorelle, Marta e Maria. Quel calore di affetti avrebbe potuto scaldare anche il cuore di Giuda, quel profumo avrebbe potuto inebriarlo, così come avviene per gli apostoli, chiamati ad essere loro stessi “profumo di Cristo”, secondo la bella espressione paolina: “Noi siamo infatti dinanzi a Dio il profumo di Cristo fra quelli che si salvano e fra quelli che si perdono; per gli uni odore di morte per la morte e per gli altri odore di vita per la vita” (2 Corinzi, 2,15-16).
Nell’icona, dal forte sapore liturgico, Marta entra con un vassoio che contiene le frazioni del pane eucaristico, secondo il rito bizantino. Marta e Maria, vestite entrambe di rosso, rappresentano l’amore puro per Gesù. Pietro e Giovanni, stretti intorno a Giuda, sono le colonne della Chiesa, che salva il peccatore. Lazzaro porta una veste verde a indicare l’azione dello Spirito Santo su di lui, mentre il suo copricapo ricorda le fasce mortuarie in cui era stato avvolto nel sepolcro. Se Giuda ha un “odore di morte”, Lazzaro, che è passato dalla morte alla vita, non manda più “cattivo odore” ma partecipa a quel profumo, è divenuto lui stesso “profumo di Cristo” per noi.