Credere n° 06 - maggio 2013
LA BELLEZZA CI SALVERÀ
FU ELEVATO DA TERRA SOTTO I LORO OCCHI
Perché state a guardare il cielo?
Il pellegrino che oggi si reca in Terra Santa può visitare nel punto più alto del monte degli Ulivi un piccolo edifico circolare che indica la roccia dove, secondo la tradizione, Gesù si staccò da terra e ascese al cielo. L’episodio, narrato dagli evangelisti Marco e Luca e dagli Atti degli Apostoli, è riprodotto nell’arte senza molte varianti, dalle più antiche icone alle miniature medioevali, dai mosaici di san Marco a Venezia alle opere del Beato Angelico, Mantenga, Perugino, Pinturicchio, Rembrandt, Tiepolo. Ma nelle icone, soprattutto russe, si comprende meglio il significato teologico dell’avvenimento: gli apostoli sono radunati intorno a Maria e guardano verso l’alto dove, esattamente allo zenith, sopra di lei, Cristo è asceso in trono circondato da un nimbo sorretto dagli angeli e che rappresenta il cielo. La natura partecipa gioiosa all’evento ascensionale nelle rocce luminose svettanti sopra le teste degli apostoli. Due angeli in bianche vesti, a destra e a sinistra di Maria, invitano gli apostoli a non rimanere con lo sguardo perso nel cielo.
LE SFERE CELESTI
Due angeli in volo sorreggono le sfere celesti la cui profondità è espressa dai cerchi concentrici di colore blu che si intensifica al centro, dove il Figlio di Dio in trono manifesta la Sua gloria luminosa.
L’ORANTE
Maria, in atteggiamento di orante, è l’asse della composizione: il suo profilo è messo in evidenza dalla luce bianca, paradisiaca, dei due angeli. Maria esprime forza e sicurezza. Attraverso di lei terra e cielo si uniscono e chi contempla l’icona è chiamato a entrare nella luce increata di Dio.
PIETRO E PAOLO
Le sagome degli apostoli Pietro (a sinistra) e Paolo (a destra) affiancano Maria e dialogano con lei; soprattutto Pietro, con il manto di un bel giallo cromo, è messo in relazione con Maria, madre della Chiesa, colonna e fondamento di verità.
MONTAGNE DI LUCE
La linea delle montagne divide orizzontalmente la composizione: due terzi è occupata dalla terra e un terzo dal cielo. I profili delle montagne tremano come per un terremoto e riflettono la luce divina che dal cielo si diffonde sugli angeli, su Maria e gli apostoli.
BIANCOVESTITI
Due angeli in bianche vesti rimproverano gli apostoli e li invitano a non restare con lo sguardo rivolto al cielo: c’è una missione da compiere e Maria (al centro del vaso di luce che si forma tra gli angeli e i profili degli apostoli), sarà garante e aiuto alla loro missione.
Biografia dell'autore
Andrej Rublev (1360-1430), il più grande pittore di icone di tutti i tempi, è noto al pubblico italiano per la sua vita raccontata dal regista russo Andrej Tarkovkij nel film Andrej Rublev (Italia 1975). Dal film conosciamo l’apprendistato di Rublev presso il pittore Teofane il Greco; nel 1405 i due lavorano insieme agli affreschi della cattedrale moscovita dell’Annunciazione. Nel 1408 Daniil Cerny collabora con Rublev a dipingere l’icona dell’Ascensione riprodotta in questa pagina.