Jesus n° 03- marzo 2012
LA CULTURA HA SALVATO GLI ARMENI
La grande mostra Armenia. Impronte di una civiltà aperta a Venezia fino al 10 aprile in tre sedi espositive (Museo Correr, Museo Archeologico Nazionale, Biblioteca Nazionale Marciana) ci invita a riflettere su come una piccola e antichissima etnia, che ha subito all'inizio del XX secolo un terribile genocidio (almeno un milione di morti secondo le stime più prudenti) abbia saputo conservare la freschezza e la bellezza della propria arte, religiosità e cultura partendo da radici cristiane bimillenarie.
Oggi la repubblica armena conta una popolazione di tre milioni di abitanti sotto una Chiesa autocefala legata, come la copta e la siriaca, al monofisismo precedente al concilio di Calcedonia del 451. La mostra festeggia i 500 anni dalla nascita del primo libro a stampa a caratteri armeni avvenuta proprio nella città lagunare che dal 1700 ospita sull'isola di san Lazzaro una congregazione cattolico-armena di monaci mechitaristi. Nonostante le persecuzioni si sono salvati oltre 30.000 di codici miniati esposti a Venezia e che testimoniano l'amore di questo popolo per la scrittura. Fatto unico nella storia, gli armeni considerano a tutti gli effetti "santi traduttori" coloro che per primi hanno realizzato nella loro lingua la Bibbia e i testi patristici.