Giovedì Santo
(Triduo Pasquale)
Notte di plenilunio – nell’aria passa sentore
Denso di agnello arrostito e di erbe amare
Passa nel cielo veloce la mano
Dell’angelo sterminatore
In un belato passa in questa notte
Il vero Agnello – si spoglia
Si cinge si china a lavare
I piedi ai discepoli – compiendo nei cuori
L’opera che li rende mondi
Dalla testa ai piedi
Dai capelli ingombri delle ceneri
Del mercoledì – fa fiorire la grazia
Di una rinnovata carità
Passa e questa sera di plenilunio
È pranzo d’Amore tra Dio e gli uomini
Con volto d’incontenibile luna
Gesù va a nascondere il suo Volto
Tra i rami d’ulivo e i veli degli scuroli
Delle nostre chiese dove giace deposto
Nell’Orto il vino si muta in sangue
Il legno orizzontale dell’Ultima Cena
Si muta nel legno verticale della Croce
Le vesti che volontario si era tolto
Per lavare i piedi ai discepoli
Ora gli vengono strappate
La carne lacerata dai flagelli
Un nimbo di spine ci mostra infine l’effige
Del vero Agnello che salva
Venerdì Santo
Nel bosco ogni fusto ogni ramo ogni fronda
Grida – Ecco l’abbiamo trattenuto!
Perché non cadesse in un tonfo
Nella neve e il tempo come acqua
Lo portasse via – l’abbiamo trattenuto
Perché non scivolasse via
Nel fiume della storia – e ogni generazione
Dimenticasse il crocifisso
Ora la luce filtra tra i rami – la luce del Prologo
Di Giovanni testimone che racconta
Tutto quel tratto percorso con lui nel buio
Di quella notte dalla valle del Cedron
Alla casa di Anna – fino al tradimento
Dell’amico – allo schiaffo della guardia
Alle domande di Pilato (agli insulti ai flagelli agli sputi)
Nella piccola navata della chiesa montana
Scoprono il crocifisso
Prima le braccia come un grido muto
Poi il volto sofferente e sfigurato
Bambini vestiti di bianco corrono a baciarlo
Poi i giovani gli adulti gli anziani
Tutti lo trattengono un istante tra le mani
Per un bacio – trattengono la frasca
Nuda del suo corpo
Che pende senza vita dal tronco
Frasca d’ulivo tremante
Corpo d’Amore per noi
Sabato Santo
In questa notte d’esodo siamo usciti a vedere
Se davvero è risorto come avevano
Annunciato le donne – risorto nei nostri cuori
Sull’altare due angeli cerofori
Mi ricordano voi – amici
Angeli di luce ritti sul sepolcro
Della mia vita – sulla pietra arida del cuore
Le campane sciolte dai legacci
Come greggi di pecore filanti portano
Nel prato il loro innocente scampanio
E il prato fiorisce di bianco
Amico santo! Tu hai preceduto tutti
Sul filo dell’alba sei uscito
Mentre i pastori dormivano
E il gallo ancora non cantava – sei uscito
Nell’alba del primo giorno del mondo
Alba di Resurrezione di tutto il creato
Come il fischio del garzone il tuo canto
È uscito e si è diffuso nell’aria
Ha scoperchiato la pietra – pesante meteora
Che soffoca il nostro mondo
E un profumo di viole è uscito
Dal sepolcro una benedizione è scaturita
Pura fonte in cui l’umanità s’immerge
Nella battesimo della Tua resurrezione