Atti 21, 8b-14 - Filippesi 1,8-14 - Giovanni 15, 9-17
(quarta di Pasqua)
Penetrare il luogo del cuore
Permanere nel luogo che ci ha abbracciati
Un giorno lontano
In forma del tutto umana
Come né padre né madre avrebbero potuto fare
E permanere in quell’abbraccio semplice – nostra pace
Oasi giardino silenzio amoroso
Cercare in quel luogo l’abbraccio
Che ci hai generati
Dove sei – luogo?
Amore che ci hai salvati
In quale anfratto del nostro nulla nascondi la tua faccia?
Miele selvatico dolce al palato
Dove ritrovare la gioia
Che ci ha fatto essere un giorno – che ci ha fatto dire
Io sono! – Che ci ha fatto urlare
Non voglio più andare via da qui!
Dove sei? – cuore arnia cascina
Alcova dove l’anima si unisce allo Sposo
Casa di dolce obbedienza
Monastero sulla roccia
Regola d’oro – Chiuso giardino
Dove Padre e Figlio hanno preso posto
Al centro in una sola pianta
Da cui scorrono quattro ruscelli
Le quattro stagioni del cuore
Che nel nostro cuore si alternano in danza
Al centro la pianta e intorno la gioia
Di ritrovarsi fratelli
Amore amore omne cosa conclama
E io qui ti cerco nel luogo segnato
Dall’acqua e dal sangue
Non solo acqua non solo sangue
Ma acqua e sangue uniti a imporporare la terra
In questo terribile mese d’aprile
Di sangue di petali macchiato
La terra ne trabocca – e Paolo di Tarso
Prigioniero d’amore – legato mani e piedi
Alla cintura della sua obbedienza
Perché lui debba dare il suo sangue
nelle vene acqua e sangue lo conducono