La moltitudine sulle cime
Atti 4,32-37 - 1 Corinti 12,31-13,8 - Giovanni 13,34
(quinta di Pasqua)
Le moltitudini bianco-radunate
Nell’aspro catino delle rocce
Lassù vola il comando più alto
Sopra il campo assetato delle genti
Nel Figlio si glorifica il Padre
E il Padre ora glorifica il Figlio
Ed è perfetto volo – ancora un poco
Mi vedrete e poi non mi vedrete
Più alto delle nubi l’amore che offro
Affinché ve lo offriate l'un l'altro
Come buon vino
Nel bicchiere dei giorni
Moltitudine unita nel comando nuovo
Disseta la terra assediata dal male
Canta alle orecchie di chi ha sete
Piove tocchi di campane dalle convalli
Ma se anche la fede degli uomini
Fosse così ardente da trasportare i monti
Senza la carità resteremmo orfani
Senza quell’idioma familiare materno
Tra le mille lingue del mondo inconfondibile
Ci riconosceranno discepoli
Dal reciproco amore – e le nubi
Splenderanno bianche nell’azzurro catino
Porpora di la carità che tutto
Scusa crede sopporta
Nè tiene conto del male ricevuto
Si rallegra per la verità
Cembalo danzante
Nell’aria vibrante delle cime si rivela