Prima domenica di Avvento ambrosiano
(Isaia 24, 16-23 – 1 Corinti 15,22-28 – Marco 13, 1-27)
Pregate che non avvenga d’inverno
Le stelle cadranno come foglie d’autunno
Si avviteranno nell’aria – precipiteranno ad una ad una
Insieme alle pietre del Tempio
L’opera delle nostre mani passerà
Come pula tra le dita al soffio del vento
Dove troverà rifugio l’anima mia?
Il sole e la luna non si alterneranno più
La clessidra del tempo
Si incepperà come un treno arrugginito
La luna come una brace spenta
Il sole come una fredda pietra
Nel buio ogni immagine sparirà
La terra come una logora tenda
Sarà gettata via
Ma Tu mia roccia dove sei?
Fuggono dalle terrazze come lepri
Senza scendere a prendere
Le cose di casa
Pregate che tutto ciò non avvenga d’inverno
Quando l’albero è spoglio
E fiore e passero siano della neve oltrecortina
Se sarete rimasti saldi sulle rocce
Tutto questo passerà
Quando il fico getterà i suoi polloni
Dagli angoli della terra gli angeli
Apparecchieranno le quattro nuove stagioni
Insieme ceneremo all’ombra di questi ulivi.