Seconda domenica di Avvento ambrosiano
(Isaia 51,7-12; Romani 15,15-21; Matteo3,1-12)
L’Albero e il Frutto
Camminiamo tra due argini d’Oceano
E un drago invisibile ci minaccia
La terra si va sgretolando
Come un tappeto logoro ai nostri piedi
Dov’è Signore la Tua forza di un tempo
Quando la Tua lampada
Rischiarava i nostri passi
Brillava sui nostri volti
Felicità risuonava nell’incavo
Delle Tue campane lanciate conchiglie
Sopra la verde distesa
della campagna in fiore
Pure oggi è Domenica è Festa e una voce grida
Convertite le vostre vie
Raddrizzate i sentieri della vostra mente
Date frutti di conversione
Per non essere spazzati via
Come pula in autunno
E l’inverno non ci sorprenda
Forse che non udremo più
Il canto azzurro degli uccelli di primavera?
Oggi che la scure è alla radice dell’albero
E ogni albero senza frutto nel fuoco gettato
Nella veste logora di Giovanni Battista
Tra i peli di cammello si nascondono cavallette e miele
Selvatico sgorgato dalla roccia
Nettare sulle labbra di Colui che viene a battezzare
Con Spirito Santo e fuoco – parole dolci in bocca
Amara nelle viscere
Frutto della Passione
Frutto alla Morte gloriosa
Sull’albero glorioso della Croce
Innalzato a nutrire la nostra umanità.