Non lo sapevo
Non sapevo di essere nato nonno
O almeno non lo sapevo fino a che sono nati i nipoti
(Del resto non sapevo neppure di essere nato figlio marito papà)
Non lo sapevo di essere nato nonno
Cinque volte come cinque sono i miei nipoti
Ogni volta è stato un parto speciale
Per me che non ero figlio e che non ero padre
I nipoti ti nascono tra le pieghe della vita
Di tutti i giorni – non la interrompono
Come per la mamma e il papà – ma le danno sale
Dunque proverò a dire del sale che le ha dato Matteo
Semplice: due occhi di cielo come tutti i bambini del mondo
Ma il nonno vede sempre qualcosa di più – poi il sale di Giovanni
Due occhi arguti e due dita che sanno fermarsi a pensare:
Uno sguardo speciale – poi il sale di Pietro
Buonumore all’ennesima potenza bontà amore
Il cuore versatile come la corolla di un fiore – il sale di Marta
Femmineo dolce materno sapore di bambole in fiore
Il sale di Sofia: due occhi che inventano tutte le parole
Che ancora non sa dire; muto alfabeto dai mille colori
Che incanta l’udito riempie il silenzio.
Cinque fiori. Basta guardarli accoglierli pensarli quando non ci sono
Sarà sempre meno di quanto loro ti accolgono ti pensano ti guardano
Come tu fossi il loro nonno migliore
E tutto questo è vero per loro – è vero per me.