Le mani di Francesco
Cerco Francesco sfogliando
Le pagine dei miei fioretti – e quei fiori
Sparsi qua e là e raccolti da ragazzo
Raccontano Francesco tortora prigioniera
Tra le mura di Perugia nel viola della sera
Io stringo nel pugno le sue piume
Un colpo di fucile tra gli ulivi mi ridesta – Lui fugge
Parlano di pace ma hanno la guerra in testa
Lontani dal cuore del mondo –
Dal cuore del Padre
Cittadini di Perugia! – cittadini di Assisi ascoltate!
Francesco si spoglia d’ogni bene
Come l’albero in autunno e prepara
Alla Chiesa una nuova estate
Quando l’ultimo nemico sarà abbattuto
Dovrete anche voi deporre le armi
Per non trovarvi a combattere
Contro Dio e contro voi stessi
Nel campo del vostro cuore
C’è ancora posto per un seme di pace
Che venga dall’alto
Dall’azzurro profondo del cielo
Francesco è lassù a La Verna nascosto
A cercare Cristo nell’incavo del Sasso
Sull’orlo del precipizio
Combatte il demonio – il nemico e non ha posto
Non ha pietra dove posare il capo
Ma una sera di settembre dell’anno 1224
Francesco riceve le stimmate – ardenti fiammelle
Le mani innamorate di Cristo
Si innalzano al cielo d’azzurro sorelle.