Sinfonia di Natale 2018
Uno silenzioso andamento musicale percorre gli elementi di questa Adorazione dei magi, bassorilievo di Elia e Giovanni Gagini, datato 1457 e che si trova in via degli Orefici a Genova. L’opera è dominata dalla nota lunga e portata, in diagonale e leggera salita, dell’anziano re dei magi disteso ai piedi di Maria che nel grembo, come in un trono, regge il piccolo Bambino benedicente. Di fronte al Re bambino il vecchio re china il capo e depone a terra la sua corona. Gli fa da contrappunto in alto un angelo con un cartiglio il cui corpo disteso si allunga nel cielo portando l’annuncio: è nato, alleluia!
In secondo piano un accordo di quattro note è rappresentato dalle sinuose figure degli altri due re magi e di due giovani donne in preghiera. La quinta nota è rappresentata da un frate, forse san Francesco, l’inventore del presepe. Dietro a Maria una capannuccia raccoglie Giuseppe seduto che custodisce il dono regale.
Lontano, come in una fuga musicale, sulle colline a strapiombo brucano le pecore accudite da un pastore che sta in ascolto, mentre a destra un taglialegna è intento a potare un albero del bosco (“già la scure è alla radice dell’albero” Matteo 3,10). Sull’irta china rocciosa alberelli magri risuonano come intervalli armonici di una musica che introduce al silenzio dell’Evento divino.
Sottolinea questa armonia celeste il secondo dei re alzando la mano con l’indice teso alla stella. Risuona il salmo 19: “Non è linguaggio e non sono parole, di cui non si oda il suono. Per tutta la terra si diffonde la loro voce e ai confini del mondo la loro parola”. Musica e parola, luce e silenzio vincono il buio della notte. Luce che si ferma sul primo piano di Maria e Gesù e fluisce, come una cascata, sulle pieghe del manto e sul corpo allungato dell’anziano re adorante che ha trovato qui, dopo tanto vagare, il centro inimmaginabile del cosmo e della storia. Qui in una Mamma e un Bambino.