Il sogno dei re Magi, Como, basilica di sant’Abbondio, affreschi abside, XIV secolo
Il viaggio dei re Magi
Mentre ancora è vivo nella notte
Il suono rozzo e un po’ sgraziato
delle cennamelle dei pastori
Ecco – oh meraviglioso contrasto
Arrivare un corteo di sapienti
Sui loro cammelli da Oriente
Dai regni della regina di Saba
La casa di Maria è allagata
Dalla luce di una grande stella
Una stella più luminosa
Delle altre stelle mentre una gioia più piena
Raggiunge il cuore dei magi
Dai loro cammelli scaricano doni
Per il Bambino meta del viaggio
L’oro come al Re dei secoli
L’incenso come al Dio dell’universo
La mirra come a un morto di tre giorni
Ai piedi della piccola trinità
Depongono i loro doni
Davanti al trono di Maria
Al piccolo re sedutole in grembo
A Giuseppe che custodisce
La santa famiglia divina
I re magi in ginocchio
Chiudono gli occhi e rivedono il viaggio
Le asprezze e le dolcezze dei giorni
Poi li riaprono stupiti davanti a quel piccolo Sole
Che vince ogni sole
E dal deserto giunge loro alla mente
Un suono di sabbia e di vento
Un lamento che trapassa come un brivido
La schiena come una spada beduina
Qui sulla collina di Betlemme c’è pace
Avvertiti in sogno non torneranno da Erode
Ma cavalcheranno senza sosta
Come innocui cavalieri di Cristo
Attraverso i secoli le loro ossa
Costantinopoli Milano Colonia
Forse passando per Como
Dove sotto le coltri riposano
Nell’affresco in sant’Abbondio
Sognando l’angelo buono che parla nel sogno.