Un Altro Sole (miracolo in Abruzzo)
Lasciamo il monastero* in un frullo d’ali
Lasciamo il monastero come i passeri
Lasciamo i suoi angoli chiusi ai rumori del giorno
In un silenzio che chiede il miracolo
Lasciamo il monastero
Dal campanile lo sguardo sale
Si stacca nel volo mentre sulla terra
Il fico apre le braccia all’inverno
Nudo nel freddo il suo legno
Cerca la luce di un Altro Sole
Lasciamo il monastero
Cuore a cuore ci hanno accolto
Monaci di questa terra d’Abruzzo
Risuonano i nomi e i passi
Manoppello Lanciano Sulmona
Un Altro Sole Un’Altra Carne
un Altro Sangue un Altro Volto
L’eremo di sant’Onofrio
Rifugio di san Celestino
Carne viva di Dio nascosta al mondo
Verticali di roccia calcarea
Un Altro Sole le scava
Lassù dentro il nido del corvo
Il ginepro mette le sue bacche e il cipresso
Oscilla come una scala monastica
Puntata verso il cielo tra le arse solitudini
Delle notti accese sulla pianura degli uomini
Sulmona dove il popolo attende un segno
Partiamo
Il monastero è sgombro
Come gli uccelli partiamo in un frullo
Il campanile è spoglio come albero nell’inverno
Andiamo misurando i passi
Che ci separano dal coro dei monaci
Dove le parole vibrano nei cuori antiche note
E un Altro Sole sorge nell’abside
Nel freddo di un mattino grigio
*si tratta del monastero di Santa Maria dei Miracoli a Casalbordino (Abruzzo, diocesi di Chiesti – Vasto) dove con mia moglie Silvia ci siamo fermati dal 27 dicembre al 2 gennaio).